Le carte regionali in Italia: un patrimonio culturale e ludico da scoprire

di Andrea Roscini sopra July 12, 2023

Le carte da gioco sono un elemento fondamentale della cultura e del divertimento in Italia. Esistono diverse tipologie di carte regionali, che riflettono le tradizioni e le influenze storiche delle varie zone del paese. In questo articolo, vi parleremo dei quattro gruppi principali di carte da gioco regionali in Italia:

 

  • Le bergamasche, le bolognesi, le bresciane, le trevisane (o venete), le triestine e le trentine: Carte di derivazione settentrionale hanno le spade in forma di scimitarre, i bastoni in forma di scettri o mazze cerimoniali, e le coppe in forma di calici allungati e talora esagonali. Gli assi elaborati possono riportare un motto. Esistono nelle versioni a 36 carte (rare), 40 o 52. Questo tipo di carte deriva dalle carte da tarocchi, che furono introdotte in Italia nel XV secolo. Le carte da tarocchi erano composte da 78 carte, di cui 22 trionfi (o arcani maggiori) e 56 carte a semi italiani (o arcani minori). Queste ultime erano divise in quattro semi: spade, bastoni, coppe e denari. Ogni seme aveva 14 carte: dieci numerali e quattro figure (fante, cavallo, regina e re). Le carte da tarocchi furono usate sia per scopi divinatori che ludici, dando origine a vari giochi come il tarocco bolognese, il tarocco siciliano e il tarocco piemontese. Con il tempo, le carte da tarocchi subirono delle modifiche e delle semplificazioni, sia nel numero che nel disegno delle carte. Alcune regioni eliminarono le regine e i trionfi, riducendo il mazzo a 40 o 52 carte. Altre regioni cambiarono l’aspetto delle spade, rendendole simili a scimitarre orientali, e dei bastoni, trasformandoli in scettri o mazze cerimoniali. Le coppe assunsero una forma allungata e talvolta esagonale. Gli assi furono arricchiti da decorazioni e motti. Queste varianti regionali si diffusero nelle regioni del nord-est dell’Italia, come il Veneto, il Friuli, la Lombardia orientale, l’Emilia-Romagna e il Trentino-Alto Adige.
  • Le piacentine, le napoletane, le sarde, le siciliane e le toscane (o fiorentine)Carte di derivazione spagnola hanno i bastoni in forma di tronchi o randelli, le spade più corte e dritte, e le coppe più piccole, con figura intera, tranne che le piacentine di “tipo moderno” (dopo il 1950). Questo tipo di carte deriva dalle carte spagnole, che furono importate in Italia durante la dominazione spagnola tra il XVI e il XVIII secolo. Le carte spagnole erano composte da 48 carte, divise in quattro semi: bastos (bastoni), oros (denari), copas (coppe) e espadas (spade). Ogni seme aveva 12 carte: nove numerali e tre figure (sota, caballo e re). Le figure erano a figura intera e rappresentavano personaggi tipici della cultura spagnola. Le spade erano dritte e appuntite, i bastoni erano tronchi o randelli, le coppe erano piccole e rotonde, i denari erano monete o stelle. Le carte spagnole furono usate per giocare a vari giochi come l’ombre, la briscola e la scopa. Alcune regioni italiane adottarono le carte spagnole senza modificarle, altre le adattarono al proprio gusto e alle proprie tradizioni. Alcune regioni eliminarono le quattro carte più basse di ogni seme (2, 3, 4 e 5), riducendo il mazzo a 40 carte. Altre regioni cambiarono l’aspetto delle figure, sostituendo la sota con una donna o un fante. Altre ancora aggiunsero dei dettagli alle carte numerali, come scene di vita quotidiana o simboli locali. Queste varianti regionali si diffusero nelle regioni del centro-sud dell’Italia, come la Toscana, la Campania, la Sicilia e la Sardegna.

 

  • Le genovesi, le milanesi (o lombarde), le piemontesi e le romagnole: Carte di derivazione francese hanno i semi francesi, cuori, quadri, fiori e picche, con le figure fante, donna e re. Esistono nelle versioni a 32 carte (per il tresette), 36 carte (per il briscolone) o 40 carte (per la briscola). Questo tipo di carte deriva dalle carte francesi, che furono introdotte in Italia nel XVIII secolo. Le carte francesi erano composte da 52 carte, divise in quattro semi: coeurs (cuori), carreaux (quadri), trèfles (fiori) e piques (picche). Ogni seme aveva 13 carte: dieci numerali e tre figure (valet, dame e roi). Le figure erano a figura doppia, divise da una linea diagonale o orizzontale. I semi erano rappresentati da simboli geometrici o floreali. Le carte francesi furono usate per giocare a vari giochi come il baccarà, il poker e il bridge. Alcune regioni italiane adottarono le carte francesi senza modificarle, altre le adattarono al proprio gusto e alle proprie tradizioni. Alcune regioni eliminarono le quattro carte più alte di ogni seme (10, J, Q e K), riducendo il mazzo a 36 o 40 carte. Altre regioni cambiarono l’aspetto dei semi, rendendoli più simili a quelli italiani o spagnoli. Altre ancora aggiunsero dei dettagli alle figure o agli assi, come stemmi, motti o ghirlande. Queste varianti regionali si diffusero nelle regioni del nord-ovest dell’Italia, come la Liguria, la Lombardia occidentale, il Piemonte e l’Emilia-Romagna.
  • Le salisburghesiCarte di derivazione tedesca hanno i semi tedeschi, cuori, campane, ghiande e foglie, con le figure Unter (fante), Ober (donna) e König (re). Esistono nelle versioni a 32 carte (per il skat) o 36 carte (per il watten). Questo tipo di carte deriva dalle carte tedesche, che furono importate in Italia nel XIX secolo. Le carte tedesche erano composte da 36 carte, divise in quattro semi: herz (cuori), schellen (campane), eichel (ghiande) e laub (foglie). Ogni seme aveva nove carte: sei numerali e tre figure (unter, ober e könig). Le figure erano a figura intera e rappresentavano personaggi tipici della cultura tedesca. I semi erano rappresentati da simboli naturalistici o araldici. Le carte tedesche furono usate per giocare a vari giochi come il skat, il watten e il doppelkopf. Una sola regione italiana adottò le carte tedesche senza modificarle: il Trentino-Alto Adige, dove erano diffuse le carte salisburghesi. Queste carte erano identiche alle carte tedesche, tranne per la presenza di una carta speciale chiamata weli, che fungeva da jolly in alcuni giochi.

In conclusione, le carte da gioco regionali in Italia sono un patrimonio culturale e ludico molto ricco e variegato. Ogni tipo di carte riflette la storia, le influenze e le tradizioni della propria regione di origine. Ogni gruppo ha delle caratteristiche grafiche e dei semi distintivi, che lo rendono unico e riconoscibile. Le carte regionali in Italia sono usate per giocare a diversi giochi, sia antichi che moderni, che fanno parte della cultura popolare italiana. Le carte regionali in Italia sono anche un elemento di identità e di appartenenza per le comunità locali, che le usano per socializzare e divertirsi. Le carte regionali in Italia sono, infine, un esempio di come la diversità possa essere una risorsa e una fonte di arricchimento per tutti.

Per approfondire l’argomento vi consigliamo i seguenti link:

https://it.babbel.com/it/magazine/carte-da-gioco-italiane

https://www.ilpost.it/2020/07/18/carte-da-gioco-storia/

https://www.pescarapost.it/economia/carte-da-gioco-in-italia-la-storia-e-le-tipologie-regionali/175986/

 

Scopri le nostre carte

40 Carte illustrate per giocare a Briscola, a Scopa e a Tressette.

 

  • COPPE - Piazza di Spagna, Barcaccia

L'imperatrice Messalina e l'Imperatore Claudio rappresentano il Fante e il Re di Coppe. La statua equestre di Marco Aurelio diventa il Cavallo di Coppe.

 

  • SPADE - Castello Sforzesco

Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti si tramutano in Fante e Regina di Spade. "Il Cavallo di Leonardo" si trasforma nel Cavallo di Spade.

 

  • DENARI - Duomo di Orvieto

Le figure di Adamo ed Eva diventano il Fante e la Regina di Denari. Dall'affresco di "Empedocle" emerge il Cavallo di Denari.

 

  • BASTONI - Castello Sforzesco

La figura della Giustizia e del Buon Governo si trasformano in Fante e Re di Bastoni. La scultura "Cavallo con il puledro" diventa il Cavallo di Bastoni.

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